Poldark – Recensione 2×08/2×09 – Episode Eight/Nine

Episode Eight

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Da quanto tempo stavamo aspettando questo episodio e, con esso, tutte le sue disastrose conseguenze? A guardarsi indietro, le puntate precedenti sembravano tutte una preparazione all’ottavo episodio, in un climax crescente che ha avuto il suo culmine negli ultimi minuti dell’episodio. E anche l’intero Episode Eight, lo abbiamo visto in attesa del peggio, con il fiato sospeso.

Prima di addentrarci nel vivo di ciò che è successo e sviscerare ogni attimo con rabbia e frustrazione, vorrei spendere qualche parola per Dwight e per il suo amore perduto. Come avevo già detto, l’unico modo che gli avrebbe permesso di restare nei paraggi e non trasferirsi lontano dal cuore delle vicende di Poldark era proprio quello di troncare la sua relazione con Caroline e questo mi colma il cuore di tristezza. Vederlo così perso è stato un vero colpo al cuore perché Dwight è uno di quei personaggi che merita solo amore. La possibilità che parta con la Marina è triste, ma di sicuro per lui è rinvigorente. Allontanarsi dai luoghi che per lui sono fonte di amore e dolore potrà giovargli e, con i salti temporali a cui ci ha abituato Poldark, non è nemmeno detto che lo vedremo lontano troppo a lungo (forse giusto il tempo di passare da una stagione ad un’altra).
La lettera di risposta di Caroline a tutte le lettere di Dwight, in teoria, non ci dovrebbe lasciare molte speranze per il futuro, ma in quanto donna mi rendo conto che il suo è il tipico atteggiamento di donna ferita, che ha bisogno di crogiolarsi nel dolore e di sapere di avere pieno potere sulla propria felicità. Non sono lettrice dei libri e dunque le mie sono supposizioni miste alla speranza della shipper, ma non mi sorprenderei se in futuro avremo modo di vedere di nuovo la bella Miss Penvenen.

Accantonati i problemi d’amore di Dwight Enys, possiamo concentrarci sugli eventi che hanno rappresentato il cuore della puntata nonché il culmine dell’intera stagione: la scena di sesso tra Ross e Elizabeth. In un escalation iniziata con la proposta di matrimonio di George e terminata con l’arrivo di Ross nella stanza di Elizabeth, vediamo consumare l’ansia e la tensione accululata in così tanto tempo e sicuramente estremizzata nelle puntate centrali della seconda stagione di Poldark. Per quanto Ross sia il primo che vada biasimato, prima di sviscerare fotogramma per fotogramma le sue azioni, vorrei concentrarmi su Elizabeth le cui azioni passano troppo spesso inosservate a causa del paragone con Ross. Ma non dobbiamo assolutamente dimenticare o sminuire le sue colpe in questa storia. Paradossalmente, tra le cose successe, ce n’è una ad essermi rimasta particolarmente impressa: aunt Aghata, impegnata nella sua solita lettura delle carte, ne solleva una nell’esatto momento in cui Elizabeth accetta la proposta di matrimonio di George e tale carta rappresenta il demonio. È venuto spontaneo pensare a George come demonio eppure dentro di me ho pensato che tale allegoria calzasse a pennello anche per Elizabeth. Lei, infatti, utilizza il matrimonio con George per condurre Ross da lei, tra le sue braccia e lo fa con una consapevolezza che risulta evidentissima negli attimi che precedono l’arrivo di Ross nella sua stanza. Lei lo stava aspettando, si stava preparando per lui. E per me è assolutamente indecente che questa cosa passi inosservata solo perché tra i due Ross è quello che ha sbagliato di più. Lei ha le sue stesse colpe perché è viscida, finge di non volerlo quando non ha aspettato altro per tutto il tempo. Si presenta come donna da salvare quando ha dimostrato di essere scaltra, subdola, manipolatrice. Allora, vogliamo davvero considerare George il demonio? Nella sua cattiveria e invidia, George è sempre stato sincero: di lui lo sappiamo. Mentre Elizabeth è un demone con le fattezze angeliche, che incanta e abbindola e lo fa con cognizione di causa. Ross sarà anche un coglione, ma lei è una mangiatrice di uomini.

Questo, tuttavia, non assolve le colpe di Ross. Ross è imperdonabile ed indifendibile. Ha sempre cercato una scusa per andare da Elizabeth, incurante del male che procurava a Demelza e incurante delle mancanze che rivolgeva alla sua famiglia e adesso che Elizabeth ha deciso di unirsi in matrimonio con George, lui non ha potuto fare a meno di correre da lei. L’intera stagione è stata pilotata dall’egoismo di Ross, che piano piano ha affossato i Poldark, ma stavolta ha superato quella sottile linea che separava il perdonabile dall’imperdonabile. E probabilmente non c’è nemmeno molto da commentare, stavamo aspettando questo momento da quando è iniziata la seconda stagione di Poldark, lo stavamo attendendo con il peso sullo stomaco.
Adesso tra Ross e Demelza si è spezzato qualcosa che non ho idea di come potrà essere aggiustato; Demelza ha sempre perdonato l’imperdonabile per amore del marito, ma come potrà perdonare anche questo? Come potrà tornare a guardarlo dopo averlo pregato di non andare da Elizabeth – e lo pregava perché, inevitabilmente, il suo cuore sapeva. È impossibile non essere #TeamDemelza in questa situazione e in quanto spettatrice e shipper spero che non torni con Ross prima di averlo visto strisciare ai suoi piedi.

La grande rabbia che proviamo è significativa: vuol dire che il team che si trova dietro la realizzazione di Poldark sta lavorando bene. La tensione che viviamo in ogni puntata è il risultato di episodi diretti e sceneggiati con grande sapienza e Episode Eight non è di certo da meno.

Episode Nine

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Con il nono episodio ci avviciniamo alla fine della seconda stagione e, con la terza stagione già confermata e le riprese già terminate, ci accingiamo a vedere queste ultime puntate con il cuore un po’ più leggero di come faremo in altre circostante: le vicende dei Poldark non sono ancora destinate a terminare, almeno per un altro anno.
Questo ci consola solo in parte, perché rimaniamo con l’amaro dentro per l’episodio già visto, nonché con lo spauracchio che la situazione non sia destinata a risollevarsi almeno per un po’ e quindi, probabilmente, nemmeno per il finale di stagione.

Avevamo lasciato Ross disteso a terra dopo il poderoso manrovescio di Demelza ed è così che lo ritroviamo, con l’occhio nero e nemmeno un minimo di senso di rimorso per ciò che ha fatto. La puntata, essenzialmente, gira intorno a questo, alla mancanza di rimorsi di Ross. Nel corso della stagione possiamo dire che Ross ha scoperto le carte e si è mostrato per quello che è davvero, non più per l’eroe senza macchia che abbiamo visto nella prima stagione, ma come un uomo orgoglioso ed incapace di auto analizzarsi. Insomma, lo abbiamo visto come un essere umano a tutti gli effetti e questo, a prescindere dalle sue azioni assolutamente discutibili, è una cosa molto positiva per una serie tv che incentra tutte le sue vicende proprio sull’evoluzione dei personaggi. E questo ragionamento, ovviamente, esula dal comportamento del tutto imperdonabile del personaggio.
Nonostante gran parte dell’episodio centri la sua attenzioni sul dolore e sulle ferite di Demelza, è molto facile accorgersi anche delle ferite di Ross. Perché lui, come dice molto candidamente, non poteva fare a meno di andare da Elizabeth quasi a volersi togliere di dosso le sue responsabilità in merito e ad aspettarsi una pienaassoluzione da Demelza. Le sue ferite stanno qui, nel rendersi finalmente conto dei suoi limiti e del dolore che ha inflitto con le sue decisioni. Decisioni, non azioni, perché Demelza ha provato ad impedirgli di andarsene ma lui non le ha dato ascolto. Non è vero che lui non ha potuto fare diversamente, lui non ha voluto.
Eppure, nonostante la risolutezza di Ross a volersi giustificare ancora e ancora, si intravede dai suoi sguardi da cane bastonato che inizia a capire l’antifona. la capisce perché si accorge che Demelza non cede e questo lo porta ad analizzarsi e a farsi delle domande che non possono avere blande giustificazioni come risposte.

Dal canto suo, Demelza è ferita e ne ha tutti i diritti di esserlo. Cerca nel prossimo le attenzioni che Ross ha smesso di darle ma rimane pur sempre se stessa e non riesce a tradirlo, nemmeno per infliggergli parte della sofferenza che lui non ha esitato a darle. Demelza è una gran donna, è un grande personaggio, in continua crescita. È impossibile non vedere le cose dal suo puntodi vista e non immedesimarsi e non solo per il tradimento che ha ricevuto nell’ottavo episodio: Ross la sta tradendo da molto prima, sebbene non in modo così evidente. ne ha tradito la fiducia giorno dopo giorno, costringendola a dubitare di se stessa e dell’amore che provava per lei. L’ha fatta sempre sentire seconda e l’atto di andare a letto con Elizabeth è forse il più eclatante ma non il peggiore. Lui ha messo a rischio il futuro della sua famiglia per Elizabeth, ha venduto le sue quote alla Wheal Leasure per lei ed è questo, secondo me, l’atto peggiore compiuto da Ross perché ha messo Elizabeth non solo prima di sua moglie ma anche di suo figlio.
Credo che sia di dominio pubblico, ormai, il fatto che Demelza lo perdonerà e che si avvieranno felici e contenti (più o meno, insomma) verso il tramonto, eppure c’è una parte di me che spera che questo non avvenga subito, perché Ross ha troppe, troppe cose da farsi personare.

Non credevo che sarebbe mai successo ed invece così è stato: in tutta questa storia, Elizabeth oltre che farmi una gran rabbia, mi fa anche tanta pena. Vederla lì, affacciata affa finestra in attesa di un Ross che non arriva mai, mi ha fatto realizzare quanto sia piccola ed insignificante, quanto sia una vittima degli eventi che prova ad adattarsi ma senza mai riuscirci. E tutta la sua piccolezza si riduce, infine, all’azione di cedere alle nozze con George dopo averle postposte di un mese. Qui risiede tutta la sua arrendevolezza, la sua incapacità di evolversi come donna e lei ne è consapevole.
In una scena meravigliosa, Elizabeth, Ross e Demelza vengono sovrapposti, nella loro solitudine. Una solitudine che ha tre nature diverse ma che è il filo conduttore che li unisce.

Nel salutarvi e nel darvi appuntamento alla prossima recensione, che sarà l’ultima di questa stagione, vi invito a passare dalle splendide pagine di Eleanor Tomlinson Italia, Poldark Italia, Gabriella Wilde Italia, Eleanor Tomlinson Daily Heida Reed Source e Ross e Demelza Poldark Italia.

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Poldark - Recensione 2x08/2x09 - Episode Eight/Nine, 8.2 out of 10 based on 5 ratings

About Jeda

Jeda
Top 5 : Banshee, Twin Peaks, Son of Anarchy, Homeland, Downton Abbey. Nata e cresciuta in mezzo al verde e alla campagna nel lontano 1990, Jeda sviluppa sin da piccola l’innata capacità di stare ore ed ore seduta di fronte un qualsiasi schermo a guardare serie tv - che, in età infantile, erano cartoni animati. È una dote che le tornò utilissima con l’avvento dello streaming, riuscendo a vedere telefilm senza stancarsi mai, ignorando completamente lo studio e i risultati si vedono: fuoricorso da circa mille anni, la sua preoccupazione principale è quella di riuscire ad essere in paro con i recuperi, almeno una volta nella vita. Le piace leggere, scrivere ed ha una passione quasi ingestibile per le cose oscene.

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